Arriviamo alla domanda clou di questo blog post: possiamo davvero definire la marketing automation come un modo efficace di fare e-mail marketing, ossia di mandare e-mail per catturare l’attenzione dell’utente? La risposta è no: anche se l’e-mail marketing rappresenta uno dei punti centrali su cui si sviluppa la marketing automation, questa è molto di più. Vediamo alcune situazioni applicative in cui la marketing automation può davvero fare la differenza.
Scopri chi è il visitatore del tuo sito
Prova a immaginare di occuparti della gestione di un e-commerce di abbigliamento con centinaia e centinaia di prodotti, che ogni giorno genera 10 contatti. Di questi conosci unicamente il nome, il cognome e l’indirizzo e-mail. Sarebbe davvero difficile riuscire a raggiungere la loro esigenza più profonda e offrire loro il prodotto migliore, non credi? In questi casi, i contatti arrivati dal sito potrebbero rivelarsi inefficaci e, quindi, le strategie di web marketing sarebbero inutili.
Un software di marketing automation ti aiuta a scoprire chi è il visitatore del tuo sito, evitando di commettere errori nel modo in cui ti approcci con lui.
Questo succede perché il lead non viene definito solo con i suoi dati di contatto, bensì anche con le caratteristiche che lo rendono originale: un potenziale cliente che ha visualizzato maggiormente magliette a maniche corte, difficilmente sarà attratto da contenuti relativi ai jeans o alle maglie a maniche lunghe. È per questo che è fondamentale conoscerne i movimenti all’interno del sito.
Inoltre, un software di marketing automation ti mostra anche in che modo hai acquisito quel contatto, ossia da che pagina del sito ha compilato il form. Anche questo aspetto è particolarmente rilevante, in quanto permette di conoscere lo stadio in cui si trova il consumatore, ossia la fase del suo Buyer’s Journey: se ha richiesto informazioni su un prodotto, già conosce la tua azienda ed è a pochi passi dall’acquisto; se, invece, ha scaricato un documento informativo, dovrà ricevere parecchie informazioni prima di arrivare a comprare. Tutte queste nozioni, come comprenderai, ti permettono di creare l’identikit perfetto della persona a cui ti trovi di fronte e, di conseguenza, di potergli proporre successivamente il contenuto ideale a soddisfare la sua sete di conoscenza.
Suddividi il tuo pubblico
Una volta acquisito un pubblico di cui si possiedono parecchie informazioni, la marketing automation ti consente di procedere con la segmentazione. È impossibile, infatti, riuscire ad essere efficaci inviando il medesimo contenuto a centinaia e centinaia di lead: è per questo che nascono i filtri, atti a suddividere il target a disposizione.
Un software innovativo di marketing automation ti permette di realizzare specifici workflow in base agli interessi dimostrati dal tuo pubblico e, quindi, di inviare e-mail attinenti al singolo bisogno dell’utente. I workflow, infatti, lavorano in modo del tutto automatico sulla base di requisiti impostati manualmente. Per esempio, se decidi di inviare una newsletter promozionale sulle magliette a maniche corte, potrai realizzare una segmentazione di pubblico in base a coloro che hanno visto quel tipo di prodotto.
Il filtro non viene impostato solamente dalle pagine visitate, ma anche dal livello d’interesse e coinvolgimento mostrato dall’utente. Puoi definire, infatti, una newsletter per coloro che sono rimasti sul sito per più di un tot di minuti o per coloro che hanno visitato la sezione “chi siamo”. In questa e-mail potrai spiegare meglio di cosa si occupa la tua azienda e a quali servizi o prodotti può accedere l’utente.
Infine, la segmentazione può essere effettuata anche sul consumatore che è attualmente in contatto con l’azienda. Immagina, infatti, di aver appena inviato un preventivo a un tuo lead e di voler “stringere” i tempi di risposta allo stesso: una serie di e-mail informative riguardanti i servizi e i prodotti che ha richiesto potrebbe rivelarsi particolarmente utile per differenziarti dai competitor e chiudere con successo la trattativa commerciale.
Studi il lead scoring
Se noti che il reparto sales della tua azienda perde troppo tempo nel contattare potenziali clienti poco attinenti al tuo core business, ti farà piacere sapere che la marketing automation ti può aiutare notevolmente anche in questo senso. Il lead scoring nasce infatti con l’obiettivo di pre-qualificare i tuoi lead, nell’ottica di comprendere fin da subito quali contatti valga la pena gestire e quali, invece, non sono qualificati e ti farebbero perdere tempo inutilmente.
Ma cos’è il lead scoring? Si tratta di un sistema innovativo, che s’inserisce perfettamente nell’ambito della marketing automation e che offre un punteggio (“score”) ai contatti che arrivano dalle tue strategie di marketing in base ad algoritmi pre-impostati. Tra questi, è possibile identificare:
- Il numero di pagine visualizzate, che mostra il livello d’interesse dell’utente;
- Le ricerche effettuate dall’utente all’interno del sito;
- Il tasso di apertura delle e-mail;
- Il download di una guida (contenuto premium) all’interno del sito.
Ovviamente, a ogni azione specifica da parte dell’utente corrisponde un punteggio. Alla fine, potrai impostare la soglia minima che un lead deve raggiungere per poter essere considerato “qualificato” e, di conseguenza, contattato dal reparto vendite della tua azienda. In questo modo eviterai di perdere tempo con potenziali clienti non in linea con le caratteristiche del tuo Buyer Persona (a proposito, ce l’hai un Buyer Persona, vero?!) e, anzi, potrai dedicarti a coloro che possono effettivamente portarti a un aumento del fatturato.
Digitalizzi la tua partecipazione alle fiere
Partecipare alle fiere nel XXI secolo è ancora così importante? Sono ancora moltissime le imprese che, nonostante l’avvento di Internet, decidono di investire budget consistenti per prendere parte a eventi nazionali ed internazionali. È difficile sostenere quale riscontro abbia questa strategia nel fatturato complessivo dell’azienda, ma è anche vero che esistono diverse modalità per rendere più efficace la partecipazione alle fiere. Una di queste è data proprio dalla marketing automation.
Immagina di riuscire a inserire nel tuo database di clienti e clienti potenziali, i contatti che raccogli durante una fiera e di proporgli un e-mail di benvenuto o di ringraziamento in tempo reale. Troppo bello? Grazie ad un processo di marketing automation, puoi far compilare al lead i diversi campi su un tablet o un altro dispositivo mobile.
Il contatto sarà poi inserito automaticamente in una specifica campagna per l’evento fieristico, da cui poi si creerà un workflow in grado di attirare, per mezzo di e-mail attinenti, l’attenzione dell’utente. In questo modo la partecipazione alle fiere diviene un evento in grado non solo di generare utile, ma anche di differenziarti rispetto ai competitor, che proseguono nella loro strada tradizionale, quella che nel XXI secolo può rivelarsi poco efficace.
Analizzi i tuoi dati
Come dicevamo all’inizio del nostro articolo, la marketing automation non presuppone solo attività strategiche per attirare nuovi clienti in azienda, ma anche un monitoraggio completo sull’andamento delle strategie intraprese. Si tratta di uno step da non sottovalutare: avere a disposizione report completi da poter consultare in tempo reale permette di cambiare direzione tempestivamente nel caso in cui una strategia si riveli inefficace.
I software di marketing automation ti permettono di studiare le performance di ogni singola pagina del tuo sito, e quindi:
- Il numero di visite;
- Da dove arrivano le visite (per esempio, da organico, dai Social Network, dagli annunci a pagamento delle campagne SEM,...);
- Il tempo di permanenza media;
- Numero di contatti acquisiti.
Inoltre, l’attività di reporting si riferisce anche alle e-mail, per le quali ti è possibile studiare il tasso di apertura e il tasso di clic sulla call to action al loro interno. Solo grazie a un monitoraggio completo e on fly hai quindi modo di valutare anche quali tipi di contenuti nelle e-mail e sul sito attraggono maggiormente l’attenzione dell’utente finale.