SEO eCommerce

Si tratta di una parte essenziale di ogni progetto SEO, specialmente per un eCommerce. Questo step, se eseguito seguendo le giuste logiche, ti permetterà di accrescere in futuro la visibilità del tuo eCommerce agli occhi di utenti effettivamente interessati ai tuoi prodotti o servizi e pronti quindi a generare valore per la tua attività. Viceversa, la scelta non corretta di parole chiave non pertinenti bloccherà fin da subito la crescita del tuo sito e avrai sprecato mesi di attività per un risultato per nulla soddisfacente.

Come scegliere le giuste parole chiave?

• Immedesimazione nella mente del target: dobbiamo entrare in sintonia con il nostro target e cercare di capire, alla luce di diverse esigenze, quali tipologie di ricerche eseguirebbe sul motore di ricerca. Esempio: sono un utente che ha l’hobby di andare a sciare, pratico lo sport da anni e vorrei comprare dei nuovi sci online: chiaramente non so il modello preciso ma vorrei consultare dei cataloghi online. É probabile quindi che io possa cercare termini come “vendita sci”, “vendita sci online”, “negozio di sci online”, “sci online". Se io avessi un’azienda di sci sarei molto interessato a considerare queste parole chiave perché da keywords come queste potrebbero generarsi delle vendite nell’immediato o quasi. Certamente nella ricerca delle parole chiave per un eCommerce bisogna prediligere la scelta di keyword con intenti principalmente transazionali, ma non dobbiamo assolutamente scordarci delle parole chiave anche di carattere informativo, come ad esempio “migliori sci 2025” o “come scegliere sci”: si tratta di keyword che non ci porteranno vendite nell'immediato ma le nostre competenze tecniche nell’ambito forniscono agli utenti le informazioni necessarie per proseguire nel loro processo decisionale.
• Analisi dei competitors: nella SEO per eCommerce è di vitale importanza monitorare le attività svolte dai nostri competitors per poter analizzare pro e contro delle loro decisioni e per tenere sotto controllo il loro grado di visibilità. In questa fase di ricerca ha senso chiedersi: per quali parole chiave appaiono molto bene i miei competitors? Le loro pagine puntano su parole chiave specifiche? É giusto che io segua il loro esempio per queste keyword? Sono termini che hanno a che fare con la mia attività o sarebbero poco pertinenti? Un bravo SEO Specialist sarebbe in grado di eseguire questi controlli senza l’utilizzo di tool specifici, ma ad oggi esistono una miriade di strumenti digitali che permettono di avere accesso a questi dati.

L’unione di questi due processi dovrebbe portare alla raccolta di un insieme di parole chiave valide da prendere in considerazione. É giunto quindi il momento di avvalersi di tool che siano in grado di analizzare i volumi di ricerca di ogni singola parola, come il Keyword Planner di Google Ads, per comprendere quali siano più ricercate e quali lo siano meno.

Molto importante: la quantità di parole chiave disponibili dipende da ogni settore di mercato. Non è scontato che alla fine di questa fase si debba arrivare per forza con centinaia o migliaia di parole da analizzare. Giusto o sbagliato non fa mai riferimento alla quantità di keywords ma alla loro rilevanza. Più un settore è di nicchia e, tendenzialmente, meno parole chiave riuscirai a trovare!

Una volta completato questo step si passa alla fase successiva.

Individuare le giuste parole chiave è sicuramente cruciale, ma ti assicuriamo che anche questo secondo step lo è almeno quanto il primo.

L’obiettivo di questa fase è comprendere come strutturare i contenuti all’interno del nostro eCommerce. E per farlo dobbiamo capire di quali tipologie di pagine abbiamo bisogno in relazione alle parole chiave individuate.

Esempio: se la parola chiave è “differenze sci e snowboard” mi aspetto che l’utente stia prevalentemente cercando un contenuto informativo che spieghi nel dettaglio la differenza tra i due oggetti, per cui sarà necessario fornire agli una pagina con del testo o altri contenuti multimediali utili, tipicamente raccolti in un blog post. Se invece la parola chiave ha un intento di ricerca comparativo/transazionale, un catalogo prodotti ben chiaro potrebbe essere il contenuto migliore.

Tuttavia, oltre a questi esempi resi in maniera molto semplificata, l’analisi del search intent rappresenta uno step piuttosto ostico da affrontare e diversi anni di esperienza alla base possono sicuramente giovare e facilitare i processi. Valuta su questo fronte di disporre delle risorse giuste per affrontarlo al meglio.

Lo step precedente (analisi search intent) ci ha permesso di capire quante e quali pagine debbano comporre il nostro sito eCommerce: a questo punto serve ragionare in ottica di UX per costruire un menu di navigazione che sia chiaro ed intuitivo e che non lasci spazio a dubbi o incomprensioni, pena un innalzamento dei tassi di uscita dal sito.

Esempio: la mia categoria “sci” può contenere delle categorie figlie più specifiche come “sci da fondo”, “sci da alpinismo" e “sci da erba”, ecc.

Mettere in evidenza i contenuti migliori e più pertinenti al bisogno manifestato dall’utente: in questo modo si riduce il numero di clic per trovarli e si minimizza, di conseguenza, il rischio di perdere il lettore per l’impazienza.

La Home Page dovrebbe essere collegata a tutte le pagine di categoria principali, nonché ai prodotti migliori (quelli più gettonati e non quelli che ti portano maggiore introito).

Tieni presente, infatti, che sono moltissimi gli utenti che atterreranno nella Home Page: questi dovranno trovarsi di fronte alla risposta a tutte le loro domande.

Nel momento in cui modifichi l’organigramma di un eCommerce già esistente, ricorda di inviare tempestivamente la sitemap a Google, affinché possa mandare i suoi crawler ad analizzare il tuo sito. Per farlo, è possibile utilizzare Google Search Console. Dopo aver fatto l’accesso con il tuo sito, sulla sinistra troverai sitemap. Nella barra che apparirà inserirai quindi l’URL della sitemap del tuo eCommerce.

Prediligi sempre uno studio del contenuto utile per l’utente che sta attraversando una particolare fase del suo processo decisionale: anticipa i suoi potenziali dubbi impliciti, cerca di capire quali domande si sta ponendo in quel determinato momento e quali informazioni potrebbero essere rilevanti e quali secondarie.

Fai trasparire per quanto possibile che i tuoi contenuti siano scritti da autori esperti e competenti nel settore. Non aver paura a esporti in questo senso: usa studi di settore per confermare le tue teorie e pubblicali sul tuo sito, dai una descrizione delle competenze e del percorso formativo di chi sta fornendo i contenuti (autore), menziona altri siti che hanno già ampiamente coperto la tematica. Tutti questi elementi che possono avvalorare il tuo sito devono essere sfruttati.

Mai come oggi grafica e UX impattano anche a livello di performance SEO.

Una grafica studiata sulla base delle parole chiave target e del possibile comportamento dell’utente può rendere il tuo sito fruibile fin da subito, con elevati tassi di interazione e di coinvolgimento.

Valuta quindi di imbastire dei processi continui di monitoraggio del comportamento utente all’interno del sito grazie a diversi strumenti disponibili online come Microsoft Clarity, Hotjar o CrazyEgg. Grazie a strumenti come questi potrai analizzare mappe di calore e registrazioni delle sessioni per capire dove cliccano (o non cliccano) gli utenti, fino a che punto viene eseguito lo scrolling, sia da desktop che da mobile o tablet.

Accresci l’autorevolezza del tuo dominio e del tuo eCommerce grazie all’acquisizione di link esterni raccolti in maniera naturale da siti esterni credibili.

Cerca di stabilire partnership e collaborazioni con altre aziende, fai in modo che i tuoi contenuti di qualità siano posti all’attenzione di blog o fiere del settore pronti a menzionarti, ottieni recensioni da forum o altri siti: stabilisci delle attività a lungo termine che possano portare il tuo sito a diventare un punto di riferimento nel tuo settore di mercato.

Ricorda: l’analisi dei backlinks è uno tra i tanti modi più rilevanti grazie a cui Google (e gli altri motori di ricerca) è in grado di determinare il grado di authority e di influenza nel settore del tuo sito eCommerce.

E non scordarti di analizzare di tanto in tanto i link che hai già raccolto nel corso del tempo: sono ancora link di qualità? Oppure ci sono tanti link derivanti da siti spam o poco credibili? Che tipologia di link hanno acquisito i miei competitor principali e come posso confrontarmi con loro?

Buona parte dell’esperienza di navigazione dell’utente viene determinata dal grado complessivo di ottimizzazione del tuo eCommerce sul fronte delle performance tecniche e della velocità di interazione con il tuo sito.

Secondo alcune stime di Google, infatti, il tasso sulla frequenza di rimbalzo (bounce rate) può subire incrementi anche del 32% per una pagina con tempi di caricamento che passano da 1 secondo a 3 secondi. Questo significa che un peggioramento delle performance come quello appena descritto può incrementare del 32% il rapporto tra utenti che decidono di abbandonare immediatamente la pagina a fronte di quelli che rimarranno e leggeranno i tuoi contenuti.

Non a caso, Google, così come altri motori di ricerca, dal 2020 stanno continuando a lavorare e a innovarsi a livello algoritmico per premiare anche quei siti che dimostrano di rispettare diversi parametri legati alla misurazione delle performance tecniche. Nel 2021 Google lancia i famosi Core Web Vitals (CLS, LCP e INP che sostituirà l’ormai obsoleto FID) proprio per stabilire dei parametri specifici per la misurazione dell’esperienza utente in termini di performance tecniche e tempi di attesa.

E se Google continua ad andare in questa direzione, vuol dire che questo può essere considerato un fattore di ranking rilevante, soprattutto per un eCommerce, dove anche solo millesimi di secondo di miglioramento dei tempi di caricamento possono comportare sensibili incrementi dei tassi di conversione. Tuttavia, come letto in precedenza, ci sono tanti altri fattori di ranking da prendere in considerazione!

Non possiamo poi scordare tutte quelle attività tecniche on-page necessarie per rendere il nostro sito eCommerce ben comprensibile dai bot dei motori di ricerca. Di seguito alcuni esempi sulle tecniche più rilevanti:

• Sfrutta gli attributi “canonical” per indicare ai motori di ricerca i contenuti principali a cui fare riferimento per analisi di ranking e indicizzazione (suggerimento: questo canonical potrebbe essere di grande aiuto soprattutto per la gestione dei filtri e delle pagine di ordinamento del catalogo, che tendono a duplicare contenuti già presenti nella versione iniziale della pagina web).
• Sfrutta una corretta configurazione del file robots.txt per indicare ai bot dei motori di ricerca a quali sezioni del sito possano accedere e a quali no, cercando di concentrare le risorse di scansione quasi esclusivamente su contenuti di qualità, originali e utili per il ranking.
• Correggi i link interni del sito web: evita di avere dei link impostati non correttamente che mandino l’utente verso pagine non esistenti (404) o verso pagine che eseguono reindirizzamenti verso altre pagine (301 o 302), allungando i tempi di caricamento.
• Utilizza le sitemap per strutturare mappe del sito chiare ai bot dei motori di ricerca, in modo tale che possano reperire aggiornamenti e modifiche alle pagine più velocemente.
• Ottimizza meta title, meta description e tag di intestazione in modo tale che possa essere ben chiaro sia a Google che all’utente quale sarà l’argomento principale trattato dalla pagina
• Responsiveness: fai sì che il tuo sito eCommerce sia ben fruibile, senza errori di visualizzazione lato utente, su tutti i tipi di device disponibili ad oggi, che siano essi mobile, tablet o desktop.

Questi sono solo alcuni esempi principali di attività da svolgere a livello on-page.

Sfrutta i dati strutturati per fornire più informazioni rilevanti direttamente nella SERP di Google, attraendo ancora di più l’attenzione degli utenti nella pagina dei risultati di ricerca. Utilizza i punteggi medi e il numero complessivo delle recensioni per tutti i tuoi prodotti, la loro disponibilità a magazzino, il prezzo IVA inclusa o esclusa (o fasce di prezzo in base alle variabili disponibili), ecc. Se saprai sfruttare queste funzioni potrai incrementare il CTR dei tuoi risultati nella SERP di Google e guadagnare più visibilità all’interno delle pagine di ricerca.

I motori di ricerca premiano siti web sicuri, in cui i dati personali degli utenti possono essere protetti attraverso dinamiche di base di cybersecurity, come l’utilizzo di un protocollo HTTPS anziché HTTP, l’utilizzo di headings di sicurezza che evitano problematiche Man-In-The-Middle, firewall e soluzioni anti-DDoS….

Per scegliere la migliore piattaforma per fare SEO eCommerce bisogna considerare:

• Struttura SEO-friendly. Il CMS dovrebbe consentire una struttura di URL chiara e personalizzabile, in modo che tu possa includere parole chiave rilevanti nei tuoi URL. URL puliti e comprensibili migliorano l'esperienza utente e l'indicizzazione dei motori di ricerca.
• Performance del sito. La velocità di caricamento delle pagine è un fattore cruciale per la SEO. Assicurati che il CMS sia ottimizzato per le prestazioni, consentendo una rapida navigazione e un tempo di caricamento delle pagine ridotto.
• Gestione dei tag meta. Il CMS dovrebbe offrire un modo semplice per gestire i tag meta, compresi il titolo della pagina, la descrizione e i tag delle parole chiave. Tali parametri sono importanti per ottimizzare ogni pagina per specifiche parole chiave.
• Struttura delle immagini. Un CMS dovrebbe supportare la compressione delle immagini e la gestione delle immagini alternative (alt text) per ottimizzare la ricerca visiva e migliorare la velocità del sito.
• Mobile optimization. Assicurati che il CMS supporti la creazione di siti web completamente ottimizzati per dispositivi mobili (design responsive). Google valorizza i siti mobile-friendly nelle sue classifiche.
• Strumenti per l'analisi SEO. Un CMS con strumenti di analisi SEO integrati o con la possibilità di integrare strumenti esterni, come Google Analytics, può aiutarti a monitorare e migliorare le prestazioni SEO del tuo sito.
• Gestione dei redirect. La capacità di gestire in modo efficiente i redirect è essenziale per evitare errori 404 e garantire una buona esperienza utente. Un CMS dovrebbe anche rendere facile la gestione dei redirect 301.
• Sicurezza: La sicurezza è fondamentale per evitare problemi di SEO come l'inserimento di link dannosi o l'accesso non autorizzato. Assicurati che il CMS che sceglierai ti assicuri sicurezza anche da questo punto di vista.
• Aggiornamenti e sviluppo continuo. Assicurati che il CMS sia attivamente sviluppato e che vengano rilasciati regolarmente aggiornamenti per mantenere il sito al passo con le ultime best practices SEO.

Valuta la scelta del CMS anche in base ai costi e alla flessibilità di manovra. Maggiore è il grado di personalizzazione lato IT, migliori potranno essere le performance SEO.