Nell’ottica di approfondire l’argomento nel campo del business, abbiamo deciso di dedicare un paragrafo a una serie di applicazioni che stanno spopolando nei più svariati ambiti di produzione. Averne una panoramica generale ti permetterà di comprendere più a fondo quanto la realtà aumentata possa divenire strumento utile in mano alle aziende e di ottenere nuovi spunti per il tuo business. Di seguito trovi 4 tra le principali multinazionali, provenienti da settori completamente diversi tra loro.
Ikea Place, Ikea
L'app di Ikea, intitolata “Ikea place”, è divenuta un tormentone. Come abbiamo visto in precedenza, questo strumento permette di scegliere un prodotto dal catalogo (non importa che si tratti di una poltrona, di una cucina, o di un mestolo) e di inserirlo all’interno della propria casa. Non si tratta di una novità assoluta per l’azienda svedese, che fino a qualche anno fa aveva dotato il proprio catalogo di una funzione 3d per scoprire più da vicino i suoi prodotti. Tuttavia, questa soluzione non risultava particolarmente efficace: infatti, l’utente era costretto ad avere con sé una copia cartacea del catalogo e il risultato non era comunque molto soddisfacente e “reale”.
Grazie a Ikea place, invece, l’utente ha la possibilità di scoprire nel dettaglio ciò che, successivamente, entrerà tra le proprie mura: le tonalità dei prodotti si basano su luce e ombra presenti nell’abitazione o nell’ufficio, rendendo l’effetto decisamente più realistico. la scala è precisa al 98% rispetto a quella reale. In questo modo, il consumatore può provare direttamente da casa i prodotti dell’azienda e comprare sulla base di dati oggettivi e soggettivi. Insomma, Ikea ha deciso di puntare tutto sull’esperienza pre-acquisto del consumatore. Inutile dire che questo catalogo virtuale ha rivoluzionato il modo di fare acquisti e che i numeri stanno dando totalmente ragione agli svedesi, tanto che si parla già di “futuro nel campo dell’arredamento” quando si cita quest’app.
Catalogo in realtà aumentata, Carrefour
Anche la catena francese di supermercati Carrefour, nel lontano dicembre 2016, ha compreso quanto un catalogo in realtà aumentata rappresenti sempre un valore aggiunto per l’azienda. Soprattutto se rivolto ai bambini. Si sa, infatti, che il periodo natalizio è il preferito dei più piccoli, che possono scrivere lunghe lettere a babbo natale, richiedendo i giocattoli tanto desiderati. Carrefour ha saputo sfruttare al meglio questo aspetto, realizzando per la spagna un’applicazione in cui ogni giocattolo proveniente dal catalogo prendeva vita. Ogni bambino, poi, poteva inserire il prodotto preferito in una lista dei desideri. Sulla base di quest’ultima, poteva anche scrivere una lettera a babbo natale.
Grazie a questo catalogo in realtà aumentata, Carrefour ha attirato l’attenzione di molti bambini, instaurando con loro – che, normalmente, vengono lasciati al di fuori della strategia di marketing – un rapporto. Alla fine, questa scelta ha portato i suoi frutti: babbo natale ha acquistato da Carrefour i giocattoli richiesti dai bambini, garantendo un aumento esponenziale delle vendite. Infatti, se è vero che i più piccoli non hanno potere d’acquisto, è altrettanto vero che hanno grande potere di influire sulla decisione dei loro genitori. Prova a pensare: quante volte tuo figlio ti ha detto: “ho visto un giocattolo che mi piace da Carrefour!” e tu l’hai acquistato proprio lì, nonostante fossi sicuro che lo stesso gioco lo potessi trovare anche in altri supermercati? Tante, vero? Questo è stato proprio il meccanismo sfruttato dalla catena francese.
A livello di web, quella di Carrefour è divenuta nel giro di poco tempo l’applicazione di realtà aumentata più scaricata di tutti i tempi in spagna, con 150.000 download in soli 67 giorni. Si tratta di impressionanti, che, difficilmente, con un catalogo multimediale tradizionale, anche se svolto con cura, non sarebbero mai stati raggiunti.
Magic Augmented Reality App, Coca Cola
Anche Coca Cola, azienda di bibite da sempre nota per le sue campagne pubblicitarie che fanno leva sull’emozione, nulla ha potuto contro il fascino della realtà aumentata. Nel dicembre 2014, la filiale dell’azienda statunitense situata in Armenia, in collaborazione con Arloopa (azienda che si occupa dello sviluppo di applicazioni di questo tipo), ha dato il via a una campagna basata interamente sulla realtà aumentata.
Il tutto si svolgeva attorno agli stand dei supermercati, alle fermate degli autobus e alle classiche bottiglie in vetro marchiate, ovviamente, Coca Cola. A cos’aveva pensato Coca Cola Armenia? In pratica, scaricando l’applicazione Magic Augmented Reality App, e puntando lo smartphone o il tablet direttamente sul cartellone presente in questi luoghi o sul foglio attorno la bottiglia, venivano visualizzate diverse scene. Non solo Babbo Natale che interagiva con il diretto interessato, ma anche la neve che cade e copre la bottiglia e lo spot pubblicitario della Coca Cola. Il tutto per aumentare l’immagine del brand, augurando in modo simpatico “Buon Natale!” agli utenti.
Il successo è arrivato in modo sorprendente anche per l’azienda di bibite più famosa del mondo: la campagna ha raggiunto più di 250.000 utenti, con più di 50.000 download sulle piattaforme PlayStore e AppStore e un punteggio totale di recensioni pari a 4.6 stelle su 5. Il tutto ha permesso a Coca Cola di affermare in maniera ancora più decisa il proprio brand.
Sephora Virtual Artist, Sephora
Una delle più importanti aziende del mondo nel settore di trucchi e cosmetici ha realizzato, con la collaborazione dell’agenzia canadese Modiface, un’applicazione particolare, attirando un numero impressionante di ragazze, pronte a provarsi direttamente da smartphone il rossetto. Il quesito che si è posta l’azienda francese è stato il seguente: quante volte, a noi donne, è capitato di comprare in negozio un rossetto per poi scoprire, una volta a casa, che non ci donava e non l’avremmo mai indossato? Ecco, lo scopo di Sephora era proprio evitare questo. E l’obiettivo è stato raggiunto con successo.
Attraverso la fotocamera dello smartphone e il rilevamento facciale, Sephora Virtual Artist riesce a rintracciare il contorno, la forma e le caratteristiche dal viso. Sa qui in poi, tutto diventa semplice: scegli il lucidalabbra che ti attira di più e selezionalo. Vedrai all’istante l’effetto che ha sul tuo volto. Lo stesso lo puoi fare con ombretto, ciglia finte, mascara e quant’altro.
Quella dei “provini virtuali” è una pratica che sta prendendo sempre più piede: oltre a Sephora, sono moltissime le aziende di cosmetici che ne stanno usufruendo, sempre tramite realtà aumentata. È di non molto tempo fa, infatti, la notizia che l’Oréal ha acquisito Modiface. E il numero degli amanti di bellezza che si affidano a queste applicazioni per provare i diversi prodotti (che sono più di un migliaio!) cresce in continuazione.
Questi sono solo alcuni degli esempi di applicazioni che le grandi aziende hanno sfruttato per poter raggiungere nuova notorietà e creare un rapporto con il potenziale cliente. Attraverso una serie di percorsi, che fosse l’esperienza pre-acquisto di Ikea o Sephora o le varie scenette natalizie di Coca Cola e Carrefour, il brand ha cominciato ad ottenere nuova visibilità e ad essere sulla bocca di tutti. Questo processo si è tradotto con un maggior numero di vendite e un aumento esponenziale del fatturato.